I PRATAIOLI
(Candide perle di naturale freschezza)
NEL FORUM 750 SCHEDE CON FOTO HD E VIDEO





Agaricus arvensis Schaeff.: Fr.
Sinonimi:
Agaricus arvensis sensu Cooke
Agaricus osecanus Pilát
Psalliota nivescens F.H. Møller
Agaricus nivescens var. parkensis (F.H. Møller)

E' un fungo saprofita di grandi dimensioni, da 6 a20 cm., facilmente riconoscibile per avere cappello prima convesso e poi spianato, bianco con possibile colorazione ocracea al centro. Lamelle: fitte, libere al gambo, di colorazione bianco pallide da giovane, rosa in età adulta e nerastre a maturazione. Gambo: cilindroide ,lungo 4-14 cm, spesso 1,5- 2,5 cm, sodo, quasi nudo, rastremato verso l'alto; biancastro, rosato nella parte superiore dell'anello; presenza di un anello dissociato a ruota dentata nella superficie inferiore. Carne: bianca e soda, leggermente ingiallente, con sapore quasi di nocciola e odore anisato. Spore: bruno porpora in massa, ellissoidi, 6,5-8 x 4-5 µm. Commestibilità: BUON COMMESTIBILE. Habitat: Cresce dall'estate all'autunno inoltrato in habitat prativo, nei pascoli concimati, ai bordi dei sentieri boschivi, in mezzo all'erba. ( Estratto da scheda Micoweb del Micologo : Giovanni di Bella)

Di norma cresce in ambiente prativo, nei tipici pascoli montani, il cappello raggiunge dimensioni importanti, anche oltre 20 cm di diametro, è bianco, di aspetto setoso, ingiallisce al tocco o allo strofinio. Le lamelle da giovani sono di un grigio chiaro per passare con la maturazione delle spore ad un bruno cioccolata. La carne emana un gradevole odore anisato. L'odore gradevole negli esemplari giovani, l'anello "doppio strato" con la parte inferiore a "ruota dentata", l'habitat erboso e la tendenza a colorarsi lentamente di giallo se strofinato (prataioli detti ingiallenti), aiutano molto nel riconoscimento.




Agaricus bitorquis (Quél.) Sacc.
Sinonimi:
Agaricus bitorquis var. validus (F.H. Møller) Bon & Cappelli
Agaricus campestris var. edulis Vittad.
Psalliota bitorquis Quél.
Psalliota edulis (Vittad.) N.F. Buchw.

Cappello: 5÷10 cm., carnoso e sodo, emisferico, generalmente appiattito al centro. Cuticola bianca, bianco crema, ocraceo pallida a chiazze. Il margine appare involuto anche fino a maturità del carpoforo. Lamelle: sono di colore rosa carnicino negli esemplari giovani, poi bruno cioccolata in quelli maturi, sottili, fitte, libere, intercalate da lamellule. Filo sterile e biancastro. La sporata in massa è di colore bruno porpora, bruno carico. Gambo: bianco; prima corto e ventricoso, rastremato alla base, poi più cilindrico. Pieno e sodo. Ha due anelli separati, embranosi, entrambi inferi. Uno in alto che resta spesso parzialmente attaccato al bordo del cappello, uno più basso, che può apparire, nei carpofori molto giovani, come una volva. Carne: bianca, al taglio tende a virare lentamente al rosa. E’ soda e compatta. Odore e sapore: ha un gradevole odore fungino ed un lieve sapore di nocciola. Spore: le basidiospore sono di forma rotondeggiante 5÷6 x 4÷5 µm. Habitat: si trova dalla primavera a tutto l’autunno, in luoghi erbosi, predilige i bordi delle strade, i parchi e i giardini, i viottoli frequentati. Anche i terreni compatti e duri. Specie COMMESTIBILE, caratterizzata in maniera determinante dalla presenza di un anello doppio, dalla taglia massiccia, soda e compatta. Può crescere anche in terreni duri, compatti, anche pietrosi. Riesce a sollevare anche lo strato di asfalto ai margini delle strade. Ne è segnalata una varietà, Agaricus bitorquis var. validus, che se ne differenzierebbe per avere una taglia maggiore e per un viraggio della carne più intenso rispetto ad Agaricus bitorquis, non ci sembra che queste differenze possano giustificare nemmeno una varietà, ma rientrare nella normale variabilità della specie. E’ una specie che si presta molto bene alla coltivazione. ( Estratto da scheda Micoweb del Micologo : Giorgio Materozzi)




Agaricus bresadolanus Bohus
Sinonimi:
Agaricus campestris var. radicatus Vittad.
Agaricus romagnesii Wasser
Psalliota radicata (Vittad.) R. Sandor
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Cappello: 5÷10 cm. Mediamente carnoso, da emisferico a espanso, anche depresso. Bianco grigiastro, al centro bruniccio fuligginoso. Fibrilloso al bordo, con fitte scaglie minute al disco. Tende ad ingiallire fievolmente . Lamelle: inizialmente rosate, poi bruno porpora. Sporata: la sporata in massa è di colore bruno cioccolata carico. Gambo: cilindrico, bulboso, bianco, appena ingiallente alla base se manipolato. Da sodo e carnoso a internamente farcito, fino a cavo. Anello bianco supero, sottile, poco ampio, talvolta caduco. Al piede presenta, se raccolto intero, evidenti cordoncini di ife miceliari. Carne: bianca, leggermente rosata alla sezione, ± ingiallente alla base del gambo, non molto compatta. Odore e sapore: odore fungino, gradevole, sapore mite. Spore: basidiospore ellissoidi 6÷7x 4÷4.8 µm. Habitat: si rinviene sul terreno, dove cresce gregario, più spesso sotto Robinia , ma anche sotto Pioppi, specialmente nei parchi e nei giardini. Predilige terreni sabbiosi. Specie da considerare TOSSICA Tra le specie di Agaricus che hanno un anello supero e la carne debolmente arrossante a contatto con l’aria, questo Agaricus si riconosce per avere la base un po’ bulbosa con evidenti residui di rizoidi miceliari e avere, sempre la parte terminale del gambo ± ingiallente. Specie simili: A. romagnesii e A. romagnesii var. infidus, certamente tossici, sono difficilmente separabili da A.bresadolanus, avendone sovrapponili anche la maggior parte degli elementi microscopici. Ribadiamo come sia opportuno non consumare mai gli Agaricus che presentano alla base del gambo un cordone di ife miceliari simile ad una piccola radice. E’ opportuno, specialmente per gli Agaricus, ma non solo, raccogliere il carpoforo intero perchè alla base del gambo possono mostrare delle caratteristiche che aiutano al riconoscimento. ( Estratto da scheda Micoweb del Micologo : Giorgio Materozzi)




Agaricus campestris L.:Fr.
Sinonimi:
Agaricus edulis Villars
Agaricus flocculosus (Rea) Pilat
Agaricus pratensif f-ma exannilatus (Cooke Britzel.)
Amanita edulis Lam.

Cappello: 3÷12 cm., inizialmente di forma emisferica, convessa e poi appianata, carnoso, eterogeneo. Cuticola biancastra, crema ocracea, talvolta con squamulosità rosa marroncine. Il margine è ornato da resti del velo parziale. Lamelle: fitte e libere al gambo, inizialmente rosa carnicino, poi bruno cioccolato, fino a violaceo nerastro, Sporata: la sporata in massa è di colore bruno scuro con tonalità violacee. Gambo: cilindrico e pieno, attenuato verso il piede, biancastro, a volte con sfumatura rosata, corto. Nella parte superiore porta un anello semplice, sottile e fugace, residuo di un velo parziale giovanile. Carne: bianca, compatta e soda, tagliata vira debolmente al rosa bruno. Odore e sapore: odore e sapore fungini, tenui e gradevoli. Spore: le basidiospore hanno forma ovoidale, 7÷9 x 5÷6 µm. Habitat: crescono dalla primavera a tutto l’autunno, nei prati e nei pascoli di montagna, ma anche in collina e nei giardini cittadini, sia in esemplari singoli che in gruppi, cerchi o file, formando i cosiddetti circoli delle streghe come molte altre specie di Agaricus. Si tratta di una specie COMMESTIBILE e di una tra le specie più diffuse, conosciute e raccolte. Ha sapore gradevole, è adatto a qualsiasi tipo di utilizzo in cucina; esemplari molto giovani e freschi, di cui si abbia l’assoluta certezza di averli riconosciuti, possono essere consumati anche crudi. Possono essere confusi con gli Agaricus tossici del gruppo Xanthodermatei, distinguibili per la base del gambo, che tagliata o stropicciata, vira subito al giallo cromo ed emana odore sgradevole, di acido fenico. ( Estratto da scheda Micoweb del Micologo : Giorgio Materozzi)




Agaricus devoniensis P.D. Orton
Sinonimi:
Agaricus arenicola (Wakef. & A. Pearson) Pilát
Agaricus arenophilus Huijsman
Agaricus devoniensis subsp. bridghamii Kerrigan
Agaricus devoniensis P.D. Orton

Cappello: 2÷8 Cm di diametro; inizialmente emisferico-convesso, poimano a mano appianato fino a diventare talvolta ancyhe debolmente depresso, con margine involuto e a volte debolmente lacerato. Cuticola liscia, sericea e un po’ fibrillosa, bianco-biancastra,irregolarmente ocracea negli esemplari adulti, furiuscendo dalla sabbia ne conserva sempre tracce sulla cuticola. Reazione di Schaeffer negativa. Lamelle: libere all’attaccatura con il gambo, ventricose, sono molto fitte; inizialmente pallide poi mano a mano passano dal colore carnicino poi al rossiccio, per diventare bruno nerastre con la maturazione delle spore. Il filo lamellare è sterile, pallidescente più che biancastro, tende con la vecchiaia ad uniformarsi al resto del colore della lamella. La sporata in massa è di colore bruno vilaceo carico -nerastro. Gambo: cilindraceo e piuttosto corto,tende ad allargarsi debolmente al piede che è sempre arrotondato e a volte leggermente bulbosetto; dello stesso colore del cappello nella parte più bassa sotto l’anello, è rosato sopra di questo; è liscio e un po’ fibrilloso, presenta due anelli sottili (per questo sistemato nella Sez. dei bivelares), uno esterno, spesso fugace, l’altro più visibile e membranoso. Carne: soda, di colore bianco, tende ad arrossare nella parte bassa del gambo. Odore e sapore: odore fungino e sapore mite. Spore:basidiospore da ovoidali a largamente ellissoidali, parete espessa ed apicolo apicale; 5÷7x4-5,5 µm. Basidi tetrasporici cilindrico/clavati. Habitat: si tratta di specie esclusivamente xerofilo-sabulicola, che quindi frequenta litorali e retrodune sabbiose, sia sulla sabbia pura tra essenze prettamente sabulicole come Ammophyla arenaria ed Elymus farctus, che nelle zone retrodunali in mezzo a tappeti di muschio. E’ specie da considerare NON COMMESTIBILE. Secondo la chiave di L.A.S.Parra (2008) appartiene alla Sezione Bivelares (Kauffman) per l’anello infero, doppio, posizionato nella parte bassa del gambo, la presenza di cheliocistidi, carne e gambo non ingiallenti e la reazione di Schaeffer negativa. E' facilmente riconoscibile per il colore, il viraggio della carne al rosa-bruno nella parte inferiore del gambo, per avere un anello doppio medio-basso che presto si dissolve in piccole squamette che sembra calzino il gambo e per l’habitat particolare e settoriale. Nello stesso habitat si potrebbe trovare anche Agaricus pseudopratensis (Bohus) Wasser , specie che appartiene alla Sezione degli Xanthodermatei, che ha però un anello supero (non doppio) ed ha odore sgradevole di fenolo, oltre avere la carne del gambo ingiallente alla base del gambo, se esposta all’aria. ( Estratto da scheda Micoweb del Micologo : Giorgio Materozzi)




Agaricus lanipes (F.H. Møller & Jul. Schäff.) Hlavácek
Sinonimi:
Agaricus lanipes (F.H. Møller & Jul. Schäff.) Singer
Agaricus lanipes var. luteolorufescens (P.D. Orton) Bon & Courtec.
Agaricus luteolorufescens P.D. Orton
Psalliota lanipes F.H. Møller & Jul. Schäff.

Cappello: 5÷10 cm. Carnoso, inizialmente emisferico, poi convesso appiattito nella sua parte centrale, poi fino a spianato e con disco anche depresso. Cuticola color cioccolata, fulvastra, desquamata, lacerata in zone ± regolari, che iniziano ad evidenziarsi anche in esemplari giovani. La parte centrale è uniformemente colorata, non liscia ma ruvida e fioccosa. Margine sfrangiato, bianco. Lamelle: rosa pallido, poi rosa carico, nocciola, infine bruno nerastro. Libere, fitte e strette, con il filo sterile e più pallido. La sporata in massa è di colore bruno carico. Gambo: corto e clavato in esemplari giovani, poi più allungato, quasi cilindrico. Biancastro, nocciola chiaro. Ricoperto da una fine lanugine bianca nella porzione sottostante il cappello. Cinto in basso da file di squame grossolane, brune. Alla base è presente un robusto cordone miceliare, che a volte assume le sembianze di una o più radichette. Carne: bianca, al taglio vira in maniera differenziata: rosato rossastra nella parte alta del gambo e nelle lamelle, talvolta albicocca alla base. Odore e sapore: odore leggero, gradevole, di mandorla (secondo Marcel Bon di cioccolata, sapore grato, dolciastro. Spore a forma di uovo 5,5÷7,5 x 3,5÷5 µm. Habitat: si può trovare in autunno nei boschi di latifoglie, soprattutto querce e faggi, sopratutto nei pressi del margine del bosco. Spcie TOSSICA, va considerata tale in quanto s0ono molto numerosi i casi di intossicazione ormai accertati. Specie caratteristica per il colore marrone carico del cappello e per il cordone miceliare alla base del gambo. Si consiglia di non consumare le specie di Agaricus che presentano il cordone miceliare basale (simile ad una radichetta), perchè alcuni con questa stessa caratteristica, pur commestibili, non sono sempre di facile identificazione. Gli somiglia molto Agaricus vaporarius, ma A.lanipes nei suoi confronti ha un anello sottile, non ampio e il gambo più lanuginoso-squamuloso alla base; Agaricus fuscofribillosus, di taglia nettamente inferiore con decorazioni sul cappellocostituite da fini fibrille o subsquamulosità, mai ben decorato da squame nette come in A.lanipes. ( Estratto da scheda Micoweb del Micologo : Giorgio Materozzi)




Agaricus phaeolepidotus (F.H. Moeller) F.H. Moeller
Sinonimi:
Agaricus phaeolepidotus var. minimus Raithelh.
Agaricus phaeolepidotus (F.H. Møller) F.H. Møller
Psalliota phaeolepidota F.H. Møller
Agaricus meleagris J.Schaeffer var. perdicinus Pilat

Cappello: si tratta di una specie saprofita di dimensioni medio-grandi (5÷8 Cm). Inizialmente si presenta campanulato-emisferico, per diventare poi convesso appianato e debolmente umbonato/subumbonato; la cuticola si presenta evidentemente dissociato-squamulosa, (non al disco dove appare indissociata o con squamule fittissime) con colori sul bruno-fulvastro, grigiastro, su un fondo di colore biancastro. Lamelle: fitte, arrotondate e libere al gambo, di colore rosa bianchiccio isabella negli esemplari più giovani, quindi rosa, per diventare poi con la maturazione delle spore bruno scuro. Hanno il filo sterile biancastro non lineare ma leggermente frastagliato-denticolato. La sporata in massa è di colore bruno scuro/nerastro. Gambo: cilindrico, subliscio con base leggermente bulbosa o bulboso-marginata ma arrotondata; di colore bianco, a volte debolmente rosato al di sopra dell’anello, non decorato. Presenta un anello supero, membranoso, piu' o meno lacerato e ornamentato nella faccia inferiore da grossolane squamulosità brunastre, mentre la faccia superiore appare finemente striata, per il contatto con le lamelle nell’esemplare ancora giovane. Carne: biancastra, alla sezione poco cangiante al carnicino o appena ocracea a chiazze, giallastra al piede. Odore e sapore: l’odore è debolmente ma chiaramente fenolico, sopratutto dopo schiacciamento e stropicciamento della parte basale del gambo,non gradevole, nauseoso, comunque non acidulo o di mandorla. Sapore non gradevole. Spore: le basidiospore sono lisce ed hanno forma subovoidale, 5÷7x3.5÷5 µm. Habitat: cresce nelle radure boschive, dall'estate all'autunno, nella macchia mediterranea calda e riparata in boschi di quercia (leccio, cerro e roverella) ma anche di macchia mediterranea con presenza di pini. Si tratta di una specie TOSSICA, come tutte quelle appartenenti al gruppo degli Agaricus xanthodermatei, che può causare intossicazioni a carattere gastrointestinale anche di una certa importanza. La specie più vicina e confondibile è Agaricus praeclaresquamosus var. praecleresquamosus, che ha una cuticola con piccolissime squamette nerastre , un odore fenolico molto pronunciato, non lieve e debole, e per un violento ingiallimento alla pressione sulla carne, soprattutto al piede (ma non solo). Agaricus phaeolepidotus ha un portamento abbastanza slanciato, le squame che ne decorano il cappello sono regolarmente disposte in modo concentrico e sono più grossolane che in Agaricus praeclaeresquamosus var.praecleresquamosus; l’anello è ampio e membranoso e la faccia inferiore e decorata con squame brunastre; infine l’odore fenolico è molto meno accentuato che nel suo simile. ( Estratto da scheda Micoweb del Micologo : Giorgio Materozzi)




Agaricus praeclaresquamosus A.E. Freeman
Sinonimi:
Agaricus moelleri Wasser
Agaricus moelleri var. terricolor (F.H. Møller) P. Roux & Guy García
Agaricus placomyces var. meleagris (Jul. Schäff.) M.M. Moser(1967)
Agaricus placomyces var. meleagris (Jul. Schäff.) R. Pascual

Cappello: 4÷15 cm. inizialmente abbastanza globoso, poi campanulato ma appianato al centro, mediamente carnoso. La cuticola si dissocia in squame di colore bruno fuligginoso su fondo biancastro, è debordante sull’orlo che spesso ha evidenti resti del velo generale. Al disco appare più grigio fuligginoso compatto. Lamelle: libere al gambo, inizialmente sono di colore rosa pallido, poi rosa vivace, fino a bruno nerastro. Fitte ed esili, hanno il tagliente sterile più pallido. La sporata in massa è di colore bruno carico. Gambo: cilindrico, slanciato, a base ricurva, ingrossata e munita di un bulbillo. La sua superficie è sericea e bianca, vira al giallo se manipolata. Ha un anello bianco supero, denticolato; ingiallisce al tocco per poi imbrunire. Carne: bianca e tenera nel cappello, più fibrosa nel gambo. La base del gambo, se tagliata o sfregata, vira rapidamente al giallo cromo carico; il fenomeno è di breve durata, ma si ripete dopo una nuova sollecitazione. Odore e sapore: odore sgradevole di fenolo o inchiostro, più intenso alla base del gambo; sapore analogo anche se meno intenso. Principali caratteri microscopici: Spore: le basidiospore hanno forma ellissoidale e sono piccoline. 4,5÷5,5 x 3÷3,5 µm. Habitat: specie estivo-autunnale, cresce su terreni umidi e ricchi di fogliame marcescente, a quote non elevate, spesso lo possiamo vedere anche nei parchi e giardini cittadini. Si tratta di una specie TOSSICA, che può causare intossicazioni a carattere gastrointestinale anche di una certa importanza. Caratteri distintivi sono il rapido ingiallimento della cuticola del cappello e della base del gambo se sfregati o tagliati e l’odore di fenolo della carne alla base del gambo. Ho mantenuto il nome Agaricus praeclaresquamosum var. praeclaresquamosum, ma ultimamente il nome prevalente dovrebbe essere Agaricus moelleri. ( Estratto da scheda Micoweb del Micologo : Giorgio Materozzi)




Agaricus sylvicola Vittadini) Saccardo
Sinonimi:
Agaricus campestris subsp. silvicola (Vittad.) Fr.
Agaricus campestris var. sylvicola Vittad./em>
Agaricus essettei Bon
Agaricus flavescens (Gillet) Sacc.

Fungo saprofita di dimensioni medio, fino a 10 cm., con cappello, prima convesso poi spianato, bianco, liscio con tendenza a sfumature giallastre al tocco, margine regolare. Lamelle: piuttosto fitte, di colorazione rosea da giovane, bruno-scuro a maturità. Gambo: cilindroide, pieno, liscio, con base spesso ritorta e bulbosa, rosato sopra l'anello e bianco al di sotto, con anello semplice e liscio nella faccia superiore, con presenza di fioccosità costituenti una ruota dentata nella parte inferiore. Carne: soda, ingiallente al tocco e al taglio con odore anisato odi mandorle amare e sapore acidulo Spore: bruno porpora in massa, ellittiche; lisce, 5-7.5 x 3.5-4.5 µm. Commestibilità: BUON COMMESTIBILE. Habitat: comune, cresce sia in boschi di latifoglia che di aghifoglia dall'estate all'autunno. ( Estratto da scheda Micoweb del Micologo : Giovanni di Bella)




Agaricus urinascens (Jul. Schäff. & F.H. Møller) Singer
Sinonimi:
Agaricus albertii Bon
Agaricus crocodilinus var. stramineus (Jul. Schäff. & F.H. Møller)
Agaricus macrosporus (F.H. Møller & Jul. Schäff.) Pilát
Agaricus macrosporus var. stramineus (Jul. Schäff. & F.H. Møller) Bon

Cappello: 8÷20 cm, eccezionalmente fino a 30 cm. Carnoso, compatto e robusto. Da globoso emisferico a campanulato e convesso-piano, spesso con parte centrale appiattita. Cuticola bianco sporco, giallino, cammello, ocra sbiadito. Sono presenti sulla superficie fioccosità squamose concolori al resto del cappello, più scure in esemplari maturi. L’orlo appare sfrangiato per la presenza di residui del velo parziale. Lamelle: grigiastre in esemplari giovani, poi rosa rossastre fino a bruno nerastro, violacee. Libere, strette, non spesse, intercalate da numerose lamellule. Filo sterile pallido. Sporata: la sporata in massa è di colore bruno nerastro.Gambo: tozzo e robusto, corto rispetto alle dimensioni del cappello, leggermente radicante, in esemplari giovani anche un po’ ventricoso. Bianco, evidentemente fioccoso squamoso, con squamette bianche o gialline. Anello supero, bianco, molto ampio, fioccoso nella parte esterna. Carne: bianca, spessa e consistente, leggermente rosata alla sezione. Odore e sapore: odore gradevole di anice negli esemplari giovani e freschi, successivamente di ammoniaca o paglia bagnata e fermentata. Sapore gradevole di mandorla. Spore: sono lisce ed ellittiche, molto grandi, 10÷13(14)x 6÷7 µm. Basidi: terasporici, robusti e clavati, 30÷45x8÷12 µm. Cheilocistidi: anche questi robusti, ovato-clavati, articolati in 2-3 elementi, 20÷40x6÷12 µm. Habitat: si rinviene in estate ed autunno, nei prati erbosi e pascoli di alta montagna, in molti esemplari disposti in cerchi o file. OTTIMO COMMESTIBILE, è una specie molto ricercata per la consistenza e il gusto gradevole della carne. Si presta ad essere cotto sulla griglia, ma anche in qualsiasi altro modo. E’ caratteristico per le grandi dimensioni e per la fioccosità del gambo e dell’anello. Agaricus urinascens var. excellens (F.H. Møller) Nauta, [Persoonia 17(3): 462 (2000)], è del tutto identico ad Agaricus urinascens var. urinascens (Jul. Schäff. & F.H. Møller) Singer, anche microscopicamente, dovrebbe avere un portamento più slanciato ed un anello non a ruota dentata ma più fioccoso ed è quindi una specie difficilissima da separare se non da accettare seppur come varietà. Esiste anche Agaricus osecanus (=Agaricus nivescens) del quale potete vedere poi la scheda completa, che è molto simile e certamente continuamente confuso con Agaricus urinascens. Ne voglio fare qui di seguito un confronto dettagliato, più per curiosità micologica che per sostanza, le due specie sono entrambe ottimi commestibili. Questa comparazione è tratta da colloqui con l’amico Ennio Carassai, uno dei più grandi conoscitori del Genere. ( Estratto da scheda Micoweb del Micologo : Giorgio Materozzi)




Agaricus silvaticus Schaeff.:Fr.
Sinonimi:
Agaricus haemorrhoidarius Schulzer, in Kalchbrenner
Agaricus haemorrhoidarius f. fagetorum (Pilát) Wasser
Agaricus haemorrhoidarius var. silvaticoides Pilát
Agaricus sanguinarius P. Karst.

Cappello: 7÷15 cm., inizialmente emisferico, poi convesso con parte centrale appiattita, fino a spianato, carnoso. Il margine è spesso decorato da fini fioccosità biancastre, residui del velo parziale. Cuticola brunastra, da nocciola a bruno rossiccio. Intera poi dissociata in piccole squame appena pronunciate e rialzate. Lamelle: libere al gambo, fitte e strette, di colore rosa carnicino con tonalità nocciolae filo sterile, più pallido. Si colorano di rosso sangue se tagliate o manipolate. La sporata in massa è di colore bruno carico.Gambo: cilindrico, slanciato ma con base bulbosa, sodo e robusto, fibroso. Pieno poi fistoloso. Biancastro, granuloso o fioccoso, con fibrille al di sopra dell’anello. Si macchia di rosso sangue vivace se sfregato o tagliato. Ha un velo parziale bianco, fioccoso e molto fugace. Carne: bianca e soda, se tagliata vira a rosso vivo, soprattutto nel gambo, nelle lamelle e all’attaccatura tra gambo e cappello. Odore e sapore: odore fungino gradevole, sapore leggermente acidulo, non sgradevole. Spore: le basidiospore hanno la forma di un uovo 4,5÷6,5 x 3÷4 µm. Habitat: specie tipica dei boschi aperti e soleggiati, cresce in autunno nelle pinete e nei boschi di latifoglie, soprattutto querceti, una volta quelli che crescevano nelle pinete venivano chiamati Agaricus silvaticus e quelli che crescevano in presenza di latifoglie Agaricus hemorrhoidarius, ora accomunati tutti sotto il nome di Agaricus silvaticus (vedi Parra Sanchez e A.Gennari). Si tratta di una specie COMMESTIBILE come tutte le specie del genere Agaricus con carne che vira al rosa rosso. Fa parte della sezione dei Sanguinolenti, e avere la carne arrossante è comune a varie altre Specie di Agaricus che non sempre è facile separare le une dalle altre. Agaricus langei, non ha un bulbo alla base del gambo, squame pileiche più grandi e un anello molto ampio; Agaricus annae ha un portamento decisamente più slanciato e colori più smorti; Agaricus fuscofibrillosus è più gracile ed ha il cappello decorato da fibrille. Agaricus silvaticus, Agaricus langei e Agaricus haemorrhoidarius vengono ormai dalla maggior parte di autori considerata un’unica specie collettiva molto variabile (Agaricus silvaticus sarebbe presente solo nelle pinete e Agaricus haemorrhoidarius solo sotto latifoglie, Agaricus silvaticus avrebbe un arrossamento un po’ più debole) ( Estratto da scheda Micoweb del Micologo : Giorgio Materozzi)




Agaricus menieri Bon
Sinonimi:
Agaricus ammophilus (Menier) Sacc.
Agaricus xanthodermus subsp. ammophilus (Menier) J.M. Losa
Fungus ammophilus (Menier) Kuntze
Psalliota ammophila Menier

Cappello: carnoso, 50÷110 mm di diametro, inizialmente emisferico-convesso, poi mano a mano spianato-convesso, con il margine che rimane a lungo involuto; la cuticola non è igrofana, è opaca e liscia, bianca, può avere sfumature grigio-rosate soprattutto se inumidita. Tende al tocco o alla manipolazione ad ossidarsi colorandosi di giallo-zolfo. Visto l’ambiente di crescita, la cuticola è quasi sempre decorata da granelli di sabbia che permangono caratteristicamente sulla superficie del cappello. Reazione di Schaeffer negativa. Lamelle: libere al gambo, sono fitte ed evidentemente ventricose; inizialmente di colore rosa pallido, crema-rosato, poi assumono colorazioni più decise, da un rosa carico,, al bruno rossiccio, bruno cioccolato, porpora scuro, fino a nerastre. Filo intero più pallido negli esemplari giovani e fresci, poi mano a mano tende ad assumere progressivamente le colorazioni della faccia della lamella. Sporata : la sporata in massa è di colore bruno cioccolata, nerasto. Gambo: lungo fino ad un massimo di 120÷150 mm, ha un diametro tra 18÷30 mm. Cilindrico o clavato, è carnoso, robusto, pieno, a volte un po’ flessuoso, a base un po’ allargata ma non ha il bulbillo di quasi tutte le altre specie appartenenti alla sezione degli Xanthodermatei; è quasi sempre profondamente infisso nella sabbia e se raccolto delicatamente, presenta quasi sempre all'estremità del piede una piccola pseudoradichetta, sostituita da un ammasso di ife miceliari appressate. Superficialmente sericeo e bianco tende poi a sfumature grigiastre; ha un anello membranoso supero “a gonnella”, finemente striato nella superficie esterna, che può apparire come un anello doppio per la presenza di un collarino inguainante presente nella faccia inferiore dell’anellostesso. Vira nettamente e rapidamente al giallo-zolfo zafferano dove toccato o sfregato, o comunque nella carne alla base del gambo messa a contatto con l’aria. Carne: soda e compatta, virante al giallo-zolfo alla minima pressione, ovunque debolmente mentre verso la parte bassa del gambo in maniera netta e densa. Nel cappello dopo una esposizione prolungata all’aria la carne può presenta un lieve arrossamento. Odore e sapore: odore di fenolo, soprattutto alla base del gambo; sapore acidulo e sgradevole, sempre fenolico. Spore: basidiospore amigdaliformi viste di fronte, ellissoidali viste di lato, apicolate 6÷11x 5÷7 µm. Le dimensioni sporali possono variare sensibilmente in quanto i basidi su cui crescono possono essere monosporici, bisporici , trisporici ed anche quadrisporici, ovviamente con i primi avremo spore più grandi e con gli altri mano a mano più piccole. Habitat: specie tardo autunnale dei terreni sabbiosi, frequenta soprattutto le dune litoranee del Centro e Sud dell’Italia, la possiamo vedere nei pressi di alcune graminacee sabulicole presenti in questi areali (Ammophiletum, Helichrysetum ecc.) Specie da considerare TOSSICA come tutte quelle appartenenti alla sezione degli Xanthodermatei. Fa parte del gruppo degli Xanthodermatei e potrebbe essere confuso più specie di questo gruppo, ma vive, come Agaricus devoniensis, solo sui terreni sabbiosi dei litorali e nelle retrodune prossime al mare Agaricus pilatianus Bohus, ha spore decisamente più piccole, il cappello brunastro ± squamosetto-fibrilloso. ( Estratto da scheda Micoweb del Micologo : Giorgio Materozzi)





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