Lactarius Bertillonii (Neuhoff ex Z.Schaeffer) Bon.

Sinomimi:
Lactifluus bertillonii (Neuhoff ex Z. Schaef.) Verbeken

Cappello: 6÷12 (14) cm., duro, compatto e sodo, inizialmente si presenta convesso, poi piano convesso, poi mano a mano prende una forma piano-depressa centralmente, depressione che è generalente brusca e ripida, Al margine si presenta decisamente involuto, ondulato lobato, mai striato. La cuticola è consistente, aderente, asciutta, opaca, vellutato-feltrata, di colore bianco-biancastro, che si macchia a zone irregolari da crema pallido ad ocra aranciato, e in vecchiaia anche di brubastro. Lamelle: adnato decorrenti al gambo, decisamente fitte negli esemplari più giovani, poi più spaziate, inframezzate da numerose lamellule e forcature, anche anastomosate intervenate soprattutto nei pressi del gambo; sono di colore biancastro, crema biancastro,il filo è intero e dello stesso colore, prendono colorazioni bruno-ruggine dove lesionate. Sporata: la sporata in massa è di colore bianco biancastro. Gambo: robusto e carnoso, tozzo, pieno e duro, attenuato al piede e più largo in alto all’attaccatura con il cappello, spesso si presenta eccentrico rispetto al cappello. Esternamente si presenta asciutto, opaco, vellutato-pruinoso, di colore bianco si macchia di bruno ocraceo per manipolazione o semplicemente in vecchiaia, Carne: spessa, compatta e dura, bianco-biancastra, al contatto con l’aria assume un colore crema giallastro più evidente alla base del gambo dove può arrivare al bruniccio ocraceo. Latice : il latice non è molto abbondante , bianco e denso , raggrumandosi sulle lamelle assume una colorazione crema giallino molto pallido, il sapore è fortemente pepato. Odore e sapore:odore non gradevole, da alcuni definito similmente a quello di Russula delica, ma da altri anche fruttato, sapore fortemente acre. Spore: basidiospore sono da ellittiche ad ovoidali oblunghe, decorate con sottili e fitte creste, 7÷10 x 5,5÷7 µm. Habitat: specie estivo autunnale, non comune ovunque, cresce fortemente interrato (un po’ come Russula delica) in presenza di latifoglie, soprattutto castagni e querce, ma anche di betullla e nelle peccete. E’ specie da considerare TOSSICA, come quasi tutti i lattari a latice bianco o giallo di sapore acre, pepato o amaro. Il nome corrente secondo le ultime modifiche nomenclaturiali dovrebbe correttamente essere Lactifluus bertillonii, ho prefrito mantenere il nome più noto ai raccoglitori per non creare confusione, pur annotando quì come oggi sarebbe più corretto chiamarlo Lactifluus bertillonii.Quasi sempre confuso con Lactarius vellereus, che ha certamente una taglia decisamente più grande. Lactarius bertillonii ha inoltre il latice molto più acre, il cappello fortemente involuto e finemente vellutato ,non fortemente tomentoso come in Lactarius vellereus ed una reazione giallo aranciata alla potassa (KOH) , molto evidente in Lactarius bertillonii. Caratteristico è il latice, che inizialmente bianco e denso , poi raggrumandosi sulle lamelle assume una colorazione crema giallino molto pallido. (Estratto da scheda Micoweb del Micologo : Giorgio Materozzi)

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