Russula vesca Fries
Sinomimi:
Russula mitis Rea
Cappello: 3-10 cm ed oltre. Carnoso e sodo, si presenta inizialmente da globoso a convesso, poi mano a mano disteso e lobato, con il centro più o meno depresso. Il margine è ondulato e talvolta debolmente striato negli esemplari più maturi. La cuticola è solo in parte separabile dalla carne, è liscia e opaca, di color carne o vinoso con tonalità brune, spesso con zone chiare. In esemplari maturi la cuticola lascia scoperte, al bordo, le estremità delle lamelle e parte della carne del cappello. Lamelle: da adnate a decorrenti per un dentino; mediamente fitte, larghe, spesso forcate, con poche lamellule. Di colore bianco o crema chiaro, a maturazione spesso sono macchiate di color ruggine. Gambo: cilindrico, attenuato alla base, a volte ricurvo. Compatto e duro, pieno, poi farcito. Bianco, a volte soffuso di rosa, con chiazze rugginose alla base. Carne: soda e compatta, più granulosa nel gambo, si frattura in modo netto. Bianca, alla frattura a contatto con l’aria è ingiallente; è macchiata in parte di bruniccio. Odore praticamente nullo o molto debole e indefinibile, Sapore dolce. Habitat: cresce da fine maggio all’autunno inoltrato, sia nei boschi di latifoglie in boschi caldi, che di conifere in boschi montani.
Note: E’ una delle Russula a carne dolce COMMESTIBILE. E’ una specie, unitamente a Russula rubroalba, molto precoce, fruttifica da maggio, cominciando a comparire nei querceti caldi mediterranei, fino ad almeno tutto ottobre. Caratteristico è il colore carnicino della cuticola, la cuticola “retrattile”, che crescendo si ritira nei pressi del margine lasciando “nuda la carne (Estratto da scheda Micoweb del Micologo : Giorgio Materozzi)
Russula persicina Krombholz
Sinomimi:
Russula intactior (Jul. Schäff.)
Russula luteotacta subsp.
Russula persicina var. intactior (Jul. Schäff.)
Russula persicina var. intactior (Jul. Schäff.)
Cappello: 4÷8 cm, inizialmente subgloboso, poi convesso, privo di umbone, quindi disteso con una leggera depressione al disco; gibboso, con margine intero, sottile, diritto, debolmente scanalato. La Cuticola è rugosetta, separabile dalla carne per un breve tratto del cappello, viscosa se imbibita; discolore, più o meno rosata con lievi macule gialle al disco o in altre parti, decolorata al biancastro verso il margine, tendente al rosso porpora, ± uniforme negli exsiccata. Lamelle: adnate, diritte o debolmente sinuose, presto spaziate, fragili, spesso bifide all’inserzione con il gambo, scarsamente anastomosate, intervenate ai seni, di colore bianco-crema, tendono ad ingiallire con l’umidità o per contusione, intramezzate da lamellule molto allungate, filo lamellare intero, concolore o leggermente giallognolo. Gambo: da cilindrico a subcilindrico con base lievemente allargata, corteccia spessa e fragile, pieno, poi midolloso, finemente pruinoso o un po’ rugoso; bianco, ingiallente con l’umidità o per manipolazione. Carne: soda, fragile e cassante, bianca, ingiallente se conservata nella stagnola per una decina di ore. Reagisce in giallo all’ FeSo4 e in rosso al KOH.Odore gradevole, simile al cocco. Sapore piccante. Habitat: specie molto comune, possiamo definirla una specie ubiquitaria, cresce dalla primavera all’autunno ovunque comune nei boschi di latifoglie, soprattutto nelle leccete litoranee e nelle sugherete, sia su suoli silicei che calcarei.
Note: E’ una specie TOSSICA, come tutte le Russula con carne pepata può causare intossicazioni di carattere gastrointestinale, non è tra le specie di funghi riconoscibili sul campo a causa della variabilità di caratteri che risultano poco appariscenti a chi non ha molta esperienza. E’ molto frequente in ambiente mediterraneo, dove sostituisce la Russula emetica che è tipica dei boschi montani di Abete rosso. Inevitabile la possibilità di confusione con Russula luteotacta, tracciare una linea di demarcazione tra le due specie è molto difficile, più di quanto si possa immaginare, in quanto, ambedue le specie possiedono caratteristiche simili e spesso sovrapponibili, l’unico carattere “certo” per separare le due entità, è il colore della sporata, come spesso determinante all'interno del genere Russula, in Russula persicina di colore crema IIb – IIc, mentre in Russula luteotacta abbiamo una sporata bianco-biancastra (Ib), inoltre Russula luteotacta, come dice il nome ha la carne che tende ad ingiallire se maltrattata, o invecchiata; Russula mairei, è anch’essa simile, ma si distingue per la sporata bianca e per l’associazione al faggio. Russula rhodomelanea, ha la carne ingrigente soprattutto in esemplari adulti. Russula sanguinea, si avvicina, ma è una specie di conifera con una colorazione del cappello rosso opaco e lamelle decorrenti al gambo. Con Russula emetica, non dovrebbe essere possibile la confusione, e per l’habitat molto diverso,e per la sporata nettamente bianca, e per il colore del cappello sempre di un rosso molto vivace, laccato. (Estratto da scheda Micoweb del Micologo : Giorgio Materozzi)
Russula mustelina Fr
Sinomimi:
Non sono state ritrovate sinonimie accerate
Cappello: 6-13 cm di diametro, globuloso, un po’ appiattito alla sommità, diventa poi disteso e a volte un po’ depresso. Compatto, carnoso e duro; Cuticola separabile per un piccolo tratto, bordo esterno spesso, a lungo ricurvo verso il gambo, untuosa e brillante ma anche leggermente pruinosa e opaca. Il colore della cuticola evoca quello di Boletus edulis, sul bruno-bruno scuro, bruno-miele, camoscio, color cuoio, con svariatei decolorazioni ocracee. Lamelle: abbastanza fitte nei giovani esemplari poi gradatamente spaziate e con rare lamellule o forcature. attenuate-arrotondate poi libere al gambo, intervenate, sono parzialmente untuose-lardose; di colore paglierino-crema chiaro, macchiate, in esemplari maturi, di brunastro sul tagliente. Gambo: generalmente corto e tozzo, compatto e consistente, talvolta si può presentare slanciato e un po’ midolloso, cavernoso in età adulta. Cilindricoe, si allatga verso il piede. E’ corrugato e macchiato di brunastro per striature longitudinali. Carne: compatta, soda, consistente, bianca, giallina a contatto con la cuticola, alla sezione si tinge leggermente di ocra-brunastro,sopratutto in esemplari molto maturi, Odore non significativo, il Sapore è dolce. Habitat: è una Russula, a crescita estivo-autunnale, caratteristica delle peccete alpine di alta quota, Picea abies o abete rosso e Abies alba o abete bianco. Sembra si trovi a volte anche in qualche faggeta alpina; mi risulta che sia stata ritrovata anche in alcune abetaie della Toscana.
Note: E’ una delle russule considerata come COMMESTIBILE. E’ molto ricercata nelle stazioni di crescita per la compattezza della carne e per il sapore gradevole, per queste caratteristiche è particolarmente adatta alla conservazione sott'olio. E’ una Russula facile da identificare, per l’ambiente di crescita, per l’abitudine di crescere ben interrata nella fase giovanile, per le colorazioni della cuticola che ricordano molto Boletus edulis, con il quale viene spesso scambiata a prima vista; riconoscibile anche per la taglia massiccia, il peso specifico elevato, la carne dura, consistente e debolmente imbrunente all'aria, le lamelle color crema paglierino e il sapore dolce, tutti elementi, che messi insieme ne facilitano molto il riconoscimento nel bosco. Possibili confusioni potrebbero avvenire con Russula heterophylla f.ma adusta (commestibile) che cresce in presenza di boschi di latifoglie poco umidi e temperati, con molte lamelle forcate al gambo e la sporata bianca; Russula foetens e Russula subfoetens potrebbero assomigliarli a prima vista, ma l’errore è impossibile per l'odore nauseante e il sapore alquanto sgradevole e acre di quest’ultima; infine Russula integra, che pur avendo colorazioni abbastanza variabili, ha sempre toni sul bruno, con una macchia color giallo ocra al centro del cappello, ma carne di colore viola sotto la cuticola. (Estratto da scheda Micoweb del Micologo : Giorgio Materozzi)
Russula Olivacea (Schaeff.)
Sinomimi :
Agaricus olivaceus Schaeff.
Agaricus alutaceus Pers.
Agaricus alutaceus var. olivaceus (Schaeff.)
Cappello: 8-15 cm, emisferico-convesso, poi piano-convesso, infine piano e depresso. Cuticola asciutta e opaca, ruvida, corrugata e screpolata, viene spesso definita “cuticola a pelle di elefante”, per essere corugata grinzosa. Margine liscio e spesso fessurato radialmente. Colore variabile, da porpora viola ad ocra olivastro, tonalità spesso associate nello stesso esemplare. Lamelle: adnato-annesse. Fitte o mediamente spaziate, forcate al gambo, anastomosate. Molto friabili, di colore crema-ocra, giallino. Gambo: cilindrico, grosso, robusto e carnoso, con superficie rugosa negli esemplari più vetusti, svasato all’attaccatura con il cappello, qualche volta attenuato al piede, dove si macchia facilmente di bruno-ruggine. Fragile. Bianco e sfumato di rosa ciclamino, soprattutto nella parte alta e negli esemplari più maturi. Carne: consistente e compatta, dura. Biancastra, moderatamente imbrunente nelle parti erose, con toni rosa nello strato a contatto con la cuticola. Poco profumata, debolmente percettibile un Odore fruttato, dolce, con debole Sapore di mandorle o nocciola. Trattata con fenolo, si colora di violetto-mirtillo, fucsia. Habitat: Specie legata alle faggete ombrose in tutto il territorio Italiano, cresce dall’estate all’autunno, in questi boschi, sia su terreni calcarei che acidi. Più autori (Romagnesi ed Einhellinger in particolare), l’hanno segnalata presente anche in boschi di Picea excelsa. Al di fuori di questi ambienti ( querce per esempio) siamo sempre in presenza di altre Olivaceine come R. vinosobrunnea o R. alutacea.
Note: Specie COMMESTIBILE DOPO PROLUNGATA COTTURA . Contiene, infatti alcune sostanze tossiche termolabili che volatilizzano con le alte temperature. Non va cucinato mai alla griglia ma ben cotto in padella senza essere questa chiusa con un coperchio. Specie simili: R. vinosobrunnea, molto simile ma tipica dei querceti e con spore più piccole ed anche di dimensioni mediamente molto inferiori; R. alutacea, ha reazione al fenolo più blanda e le spore meno ornamentate. Mauro Sarnari nella sua monografia la assimila anche un po’ a R. amarissima, che è una Lepidina, abbastanza rara, che ha una sporata crema molto più pallida ed una reazione al fenolo molto banale e non eclatante come in R. olivacea, oltre al sapore fortemente amaro della sua carne. P:S.: Riporto molte immagini di questa Russula olivacea, a documentare la estrema variabilità nei colori del cappello di questa specie, che si deve imparare a riconoscere bene se si è abituati a consumare le Russule arrosto cotte alla griglia. Si ricorda che tutti gli anni questa specie causa un notevole numero di casi di intossicazione. (Estratto da scheda Micoweb del Micologo : Giorgio Materozzi)
Russula heterophylla (Fries:Fr.)
Sinomimi:
Agaricus furcatus ß heterophyllus Fr.
Agaricus heterophyllus (Fr.)
Agaricus lividus Pers.
Russula furcata var. heterophylla (Fr.)
Russula livida (Gillet)
Cappello: 4-12 cm, inizialmente semigloboso, convesso, poi mano a mano appianato o depresso centralmente; è compatto e carnoso. Il margine è a lungo ricurvo, liscio, inciso spesso da profonde fenditure radiali. La cuticola è asciutta, un po’ rugosa, separabile dalla carne per metà del raggio. Priva di tonalità rosse, tende sempre al giallo-verdognolo. E’ spesso più scura al disco e presenta piccole macchie giallo-ruggine. Lamelle: da adnate a poco decorrenti. Fitte e sottili, forcate ed anastomosate all’attaccatura con il gambo. Sublardacee in esemplari giovani, diventano poi molto fragili. Sono di colore avorio-crema con tonalità gialline in esemplari maturi, spesso macchiate di color ruggine. Gambo: è cilindrico, rastremato al piede, spesso eccentrico, corto, compatto, asciutto e un po' rugoloso. Prima abbastanza pieno e sodo, poi farcito, sempre cassante. Bianco, poi macchiato di ocra. Carne: spessa, a lungo compatta e consistente, cassante. Bianca, al taglio è un pò imbrunente e ingiallente a tratti. Odore lieve, poco apprezzabile, Sapore dolce. Habitat: si può trovare da fine maggio all’autunno inoltrato, in numerosi esemplari, nei boschi di latifoglie caldi ed asciutti, su terreni moderatamente acidi. Romagnesi la posiziona anche in presenza di conifere.
Note: Si tratta di una delle Russula a carne dolce COMMESTIBILE, dal Caratteristico colore verde giallognolo del cappello e le biforcazioni delle lamelle all’attaccatura con il gambo. Gli sono molto vicine alcune forme verdi di Russula cyanoxantha (Russula cyanoxantha f.ma peltereaui, che però ha lamelle lardacee; forme verdi di Russula amoenicolor, che si distinguono per l’ odore di pesce e per la sporata di colore crema. IMPORTANTE: non sono infrequenti gli avvelenamenti da cappelli arrosto di Amanita phalloides, confusi grossolanamente con cappelli di Russule del sottogenere Heterophyllidia con il cappello verdastro giallognolo, raccolti e consumati da raccoglitori che non osservano attentamente ciò che raccolgono, essendo queste specie decisamente diverse e ben riconoscibili. (Estratto da scheda Micoweb del Micologo : Giorgio Materozzi)
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